Notizie dal Museo

LA SCOMPARSA DI FRANCO MEZZENA

Il 15 settembre si è spento Franco Mezzena, una duttile figura di riferimento per l’Archeologia preistorica nazionale, alla quale si devono segnalazioni, studi e imprese di grande rilievo.

Attivo all’inizio della sua carriera come operatore del Museo Civico di Storia naturale di Verona, a Lui si devono scoperte di grande interesse nell’area veneta, tra le quali ricordiamo il sito neandertaliano di Riparo Mezzena (degnamente gli fu assegnato il nome dello scopritore). Trasferitosi ad Aosta, ha svolto una intensa attività all’interno dell’Ufficio archeologico della Regione Val d’Aosta, valorizzando il patrimonio pre-protostorico di quel versante alpino. Ha legato il suo nome al sito megalitico di Saint-Martin-des-Corlèans, oggi punto di riferimento internazionale per chi si occupa di queste tematiche e delle strategie di dialogo tra Uomo e territorio tra Neolitico ed età del Bronzo. Con Arturo Palma di Cesnola e con l’Università di Siena ha collaborato nella conduzione dello scavo di Grotta Paglicci, un caposaldo del Paleolitico europeo. Nei suoi cantieri di scavo molti studenti di diversi Atenei, alcuni poi entrati nei ruoli accademici e ministeriali e altri che hanno sviluppato la libera professione, hanno avuto una preziosa occasione di crescita.

Il Museo e Istituto Fiorentino di Preistoria ha avuto modo di avvicinarlo e di apprezzarne le grandi qualità di studioso, la vasta cultura, la curiosità intellettuale, lo spirito pionieristico nella lettura storica delle evidenze archeologiche. Nel 2024 il Museo ha conferito al film su Saint-Martin-des-Corlèans, che lo ha visto protagonista e commentatore di eccezione, il suo annuale premio per il migliore film di Archeologia preistorica all’interno della rassegna “Firenze Archeofilm – Festival Internazionale del Cinema di Archeologia Arte Ambiente", organizzato da Archeologia Viva.

Franco è stato per noi e per le giovani generazioni un esempio di entusiasmo scientifico, di correttezza professionale e di grande umanità, Gli siamo debitori di molte acquisizioni e di stimoli riflessivi.